L’origine di Generaj

Generaj è il soprannome che anticamente fu attribuito alla nostra famiglia.

 

Tutto iniziò con un nostro antenato detto “General”, nato nel 1817 e cresciuto dove ancora oggi si trova la cantina, in Borgata Tucci numero 4 a Montà.
Egli non era un ufficiale dell’esercito come può far pensare il nome, ma era comunque una personalità di spicco, un punto di riferimento per tutta la collettività, infatti a lui era affidata la delicata mansione di conciliatore in Comune.
In famiglia, la coltivazione della vite era l’attività principale e ad essa si affiancava quella dei cereali e l’allevamento bovino. Conserviamo gelosamente i registri contabili di quell’epoca, oltre a diversi scritti notarili di appezzamenti ancora oggi di nostra appartenenza.

Già allora, in quella minuscola e lontana realtà, l’amore per il territorio, la serietà, l’ambizione e la dedizione erano alla base di ogni gesto ed è così che il ricordo del General, delle nostre origini, ci sprona a migliorarci in continuazione.

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Di generazione in generazione

La nostra è un’azienda a conduzione famigliare tramandata di padre in figlio e, se tutto è cominciato con il General, il merito più grande va ad un’altra ammirevole persona: Giuseppe Viglione, meglio conosciuto come Pinòtu.

 

Nato nel 1923, fin da bambino alternava alla scuola il duro lavoro in vigna, esclusivamente eseguito a mano, a sostegno della numerosa famiglia. Chiamato alle armi nel 1943, venne internato in Germania, fatto prigioniero e messo ai lavori forzati in fonderia.

Dopo l’armistizio, nel 1946 “Pinòtu” tornò a casa, si rimboccò le maniche e si mise sin da subito a lavoro con l’animo buono, giusto ed umile che lo aveva da sempre contraddistinto, insieme con la moglie Lucia, detta “Lüsiota”, sempre al suo fianco. In quegli anni la maggior parte del vino, prodotto vinificando i vitigni autoctoni quali Nebbiolo, Arneis, Barbera, Brachetto e Bonarda, veniva venduto a commercianti grossisti nella primavera successiva alla vendemmia. Questo guadagno rappresentava la principale fonte di sostentamento famigliare.

Nel 1947 accadde un fatto che poi si rivelò essere il punto di svolta per Pinòtu e Lüsiota: il commerciante non ritirò tutta la nostra produzione come era solito fare ma lasciò un fusto di Brachetto – vino aromatico difficilmente abbinabile ai cibi di allora. Così “Pinòtu” andò a Carmagnola dove, con l’aiuto di un cugino, propose il vino al padrone del famoso Albergo dell’Angelo, il quale lo trovò ottimo e decise quindi di acquistarlo. Così nacque un rapporto che durò per molti anni e la clientela dell’albergo, che era perlopiù formata da signori e industriali della zona, poco per volta iniziò a venire direttamente in cascina a degustare e ordinare i vini che “Pinòtu” avrebbe consegnato loro successivamente.

Nel 1978 poi il figlio Gian Paolo affiancò “Pinòtu” alla guida dell’azienda nella quale, come sempre, tutta la famiglia collaborava attivamente. Anno dopo anno i terreni collinari coltivati a cereali e frumento cedettero il posto alla vite, vennero acquistati nuovi appezzamenti nelle zone migliori del territorio, fino a raggiungere gli attuali 22 ettari di proprietà, dei quali 12 coltivati a vigneto.

Negli anni ’90 un giovane Giuseppe, figlio di Gian Paolo e conosciuto da tutti come “Beppe”, fresco di servizio militare, entrò in azienda; dapprima aiutando in campagna e nelle consegne fino poi a diventare, nel 2010, il titolare dell’Azienda Agricola Generaj. È con la sua intensa passione, dedizione e vivace curiosità che Beppe valorizza e migliora ogni giorno di più la cantina, continuando a raccontare la storia del General, la tradizione della nostra famiglia, e trasmettendo preziosi valori come l’autenticità, il rispetto dell’ambiente e la precisione nel lavoro.

Ma Beppe non è da solo, infatti condivide la sua passione con la moglie Silvia e le figlie Alessia e Cecilia (ormai l’ottava generazione della famiglia) che, una volta conclusi gli studi rispettivamente in amministrazione aziendale e in viticoltura e enologia, lo affiancheranno in azienda.

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75.000 bottiglie/anno

14 etichette (ed altre in arrivo)

12 ettari vitati

50% del volume di produzione esportato all’estero